Il calo della produzione di caffè in Brasile potrebbe causare un forte aumento dei prezzi del prodotto su base globale; l’evoluzione dei raccolti brasiliani di caffè è legata a filo doppio ai cicli biennali, contraddistinti da un anno con produzione bassa ed uno (gli anni pari) con produzione elevata. La situazione, ora, è molto complicata, in quanto, nonostante le piantagioni siano in un ciclo a produzione elevata, la produzione è stata compromessa da condizioni climatiche avverse e questo si ripercuote sui prezzi, con i futures sul caffè arabica che scambiano a livelli elevati in forte aumento rispetto agli anni passati (vedi grafico a seguire).
Oltre al Brasile, anche le piantagioni della Colombia, importante esportatore di caffè sul mercato mondiale, sono state colpite dal maltempo. Secondo alcune stime, le rese nel 2022 di alcune aziende agricole potrebbero calare di quasi la metà. Ad esempio, la Cooperativa Minasul prevede che la sua produzione totale nel 2022 scenderà a un milione di sacchi contro i 2,2 milioni del 2020 e questa situazione potrebbe tradursi in una vera e propria carenza di offerta globale.
Ai problemi legati al maltempo si aggiungono non solo il calo dei rendimenti, ma anche le difficoltà nella logistica globale e l'aumento dei costi di trasporto in un contesto che vede i tecnici ICO (International Coffee Organization) prevedere un deficit di offerta a causa del forte aumento dei consumi a cui fa fronte una produzione eccessivamente contenuta.
Gli analisti di Fitch Ratings, tuttavia, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, non credono che i prezzi continueranno a salire molto e prevedono una media di 2,15 dollari per libbra anche se, e questo è un elemento molto importante per chi investe, ad esempio, in opzioni sul caffè, la volatilità è destinata a rimanere estremamente elevata.
Fonte CafePoint