La maggior parte delle regioni della Costa d’Avorio dedicate alla coltivazione del cacao sono oggetto di un clima particolarmente avverso contraddistinto da intensa siccità e da venti di Harmattan, spiegano i coltivatori locali.
La Costa d’Avorio, maggior produttore globale di cacao, si trova nella stagione secca che si estende da metà novembre a marzo e, naturalmente, in questo periodo le precipitazioni risultano scarse o di poco conto.
Ad aiutare il raccolto principale (da ottobre a marzo) è l’umidità al suolo che, almeno per pra, risulta adeguata ed in grado di favorire la crescita del cacao, con la produzione che continua ad aumentare, tuttavia, i coltivatori affermano che i venti di Harmattan in arrivo dal Sahara: tali venti iniziano a soffiare nel mese di dicembre e, per ora, non mostrano una intensità elevata e questo significa che non sono in grado di danneggiare le coltivazioni.
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Nella regione centro-occidentale di Daloa e nelle regioni centrali di Bongouanou e Yamoussoukro, dove la scorsa settimana non è caduta alcuna pioggia, gli agricoltori hanno affermato che l'intensità del vento determinerà la dimensione dell'ultima fase del raccolto principale: “Abbiamo molti piccoli baccelli sugli alberi e, se l’Harmattan dovesse aumentare di intensità, questi potrebbero seccare e cadere dagli alberi” (commento rilasciato da un coltivatore locale intervistato dai giornalisti di Reuters).
Gli agricoltori di altre regioni hanno affermato che sarebbe necessaria una buona pioggia prima della fine dell'anno per rilanciare il raccolto: "Avremo molto cacao a gennaio ma, se pioverà bene prima della fine del mese, sarà un bene per il resto del raccolto principale”, conclude un coltivatore.
Fonte Reuters