Il mercato del caffè sembra essere di fronte ad una nuova crisi dell’offerta: questo è quanto affermano i vertici della International Coffee Organization (ICO) che, in una recente dichiarazione, spiegano come i consumatori potrebbero disertare bar e ristoranti consumando il prodotto nelle loro case a causa del roboante aumento dei prezzi e del rischio di recessione e come l’offerta sia assolutamente inadatta al mercato a causa del clima avverso.
L’offerta di caffè sulla piazza internazionale non è stata in grado di soddisfare la domanda in un momento in cui le scorte si rivelano particolarmente contenute, spiega Vanusia Nogueira, direttore esecutivo della ICO, e questo a causa del cambiamento climatico che si è tradotto in un raccolto di caffè estremamente ridotto nella stagione 2021 - 2022: “Abbiamo molti problemi climatici nelle principali regioni produttrici - spiega Nogueira - e, nonostante i prezzi in aumento, i coltivatori non sono stati in grado di fornire una maggior quantità di prodotto a causa del cambiamento climatico”.
Le decisioni della ICO hanno sempre una grande influenza sui prezzi del caffè sulla piazza globale e possono generare intense oscillazioni di prezzo che, sfruttando le strategie in opzioni, si possono tradurre in vere e proprie occasioni di guadagno, esattamente come ci spiega Giancarlo Dall'Aglio nei suoi corsi: clicca su questo link per scaricare il materiale gratuito.

Nella stagione 2021 - 2022 la produzione globale di caffè si è attestata a quota 167,2 milioni di sacchi, in netto calo rispetto ai 170,83 milioni di sacchi della stagione precedente: questo è quanto rivelano le statistiche ICO che mostrano, al contrario, un aumento del consumo globale di caffè del 3,3% a 170,3 milioni di sacchi in un contesto di mercato che dovrebbe offrire prezzi del caffè stabili nel 2023.
Esattamente come ai tempi della pandemia si prevede che i consumi aumenteranno nelle case e diminuiranno nei bar e nei ristoranti, ma i volumi complessivi di vendita e consumo dovrebbero rimanere stabili, ha affermato la ICO: “Non credo che ci sarà un impatto in termini di volumi - spiega Nogueira - ma nel modo in cui il caffè viene bevuto e nella qualità: le persone utilizzeranno caffè di minor qualità e cambieranno il luogo di consumo dello stesso”; sempre secondo il direttore esecutivo della ICO, i produttori di caffè speciali potrebbero essere i più colpiti dalla situazione attuale.
Nogueira ha affermato che il cambiamento climatico sarà la sfida più grande che l’industria del caffè dovrà affrontare ed ha spiegato che la ICO sta lavorando alla creazione di un fondo di resilienza insieme a banche e altre organizzazioni per esaminare più da vicino le zone produttive e le varietà di caffè resistenti ai cambiamenti climatici.
Fonte Reuters