Per la terza settimana consecutiva gli hedge fund hanno ridotto la loro esposizione alle materie prime, un segnale che alcuni interpretano come l’avvenuto raggiungimento di un picco nei prezzi.
Sostanzialmente le posizioni rialziste sono in fase di contrazione su tutti i prodotti appartenenti al comparto, dalle commodities agricole al rame al gas naturale, con l’esposizione degli hedge fund alle materie prime monitorare dal Bloomberg Commodity Index che, nel corso della passata settimana, sono diminuite tornando ai livelli di novembre 2020.
Condizioni climatiche in fase di miglioramento stanno sostenendo i raccolti USA e, al contempo, riducono la richiesta di gas naturale mentre i mercati petroliferi si stanno preparando ad un aumento dell’offerta di petrolio a mercato: il rialzo apparentemente implacabile delle commodities che qualcuno aveva interpretato come l’inizio di un nuovo super ciclo è ora in forse a causa di alcuni elementi ribassisti che si stagliano all’orizzonte come, ad esempio, i timori relativi all’inflazione.
Un altro suggerimento che ci fornisce l’operato degli hedge fund è che, in futuro, eventuali scostamenti di prezzo dipenderanno essenzialmente dalle dinamiche di domanda ed offerta, mentre l’influenza della speculazione sarà decisamente minore.
Si prevede che il ritorno delle piogge in alcune aree degli Stati Uniti aumenterà le prospettive per la resa di mais e soia e, infatti, le posizioni long sul mais USA sono crollate per la sesta settimana consecutiva ai minimi da dicembre 2020, mentre dimezzate risultano quelle sulla farina di soia; fortemente ridotta l’esposizione long sul gas naturale, sempre a causa delle condizioni climatiche in fase di miglioramento, e quella sul petrolio, con gli operatori di settore che danno ormai per scontato un aumento dell’offerta nei mesi a venire anche a causa del possibile ritorno a mercato dell’Iran.
In controtendenza il caffè arabica che vede le posizioni long ai livelli più elevati in otto mesi a causa dei timori relativi alla siccità in Brasile; in controtendenza anche l’oro a causa dei timori relativi all’inflazione.
Fonte Bloomberg