La notizia è stat diffusa nella giornata di ieri: il produttore statunitense di gas naturale Chesapeake Energy Corp ha dichiarato che annullerà le operazioni di perforazione e completamento dei pozzi nel corso del 2024 in quanto i prezzi del gas sono crollati ad un quarto rispetto a quelli della scorsa estate.
Chesapeake ha dichiarato che quest’anno abbandonerà gli investimenti in due impianti di perforazione nella regione di Haynesville, che copre parti del Texas, dell'Arkansas e della Louisiana, e un impianto di perforazione nel bacino shale di Marcellus, in Pennsylvania e West Virginia: “Riteniamo che sia prudente ritirare i capitali e crediamo che anche altri faranno la stessa cosa - spiega l'amministratore delegato Nick Dell’Osso - stiamo facendo soldi con il capitale che stiamo investendo, ma i margini non sono neanche vicini ai livelli storici”.
Anche altri operatori, continua Dell’Osso, stanno abbandonando le operazioni in quella regione: all’inizio del mese, Comstock Resources ha dichiarato che avrebbe ridotto a 7 - dai precedenti 9 - gli impianti di perforazione attivi nel 2023.
Nella sessione di ieri, come si evince dal grafico sopra, i prezzi del gas naturale statunitense sono scesi brevemente al di sotto dei 2 $/mmbtu per la prima volta da settembre 2020 ed a fronte di un picco ad 8 $/mmbtu registrato nel 2022.
Chesapeake, che in precedenza aveva annunciato l'intenzione di vendere la sua posizione petrolifera per concentrarsi sulla produzione di gas, martedì ha dichiarato che avrebbe venduto attività petrolifere nel sud del Texas al produttore chimico INEOS per 1,4 miliardi di dollari.
Fonte Reuters