Benvenuti su Commodities Trading
Vai alla tua area riservata   Accedi | Hai dimenticato la password?
Il primo portale italiano per il trading sulle materie prime

spread trading | segnali operativi | opzioni su materie prime | corsi di trading


Oro, Citi: il rialzo potrebbe essere veramente intenso, ma…



La Redazione Articolo pubblicato il 22/02/2024 12:00:00
Doshi ha sottolineato che se le banche centrali raddoppiassero i loro acquisti di oro, rivaleggiarebbero con il mercato della gioielleria (attualmente il 50% della richiesta globale di oro) come fonte di domanda più significativa sul mercato

 

Nonostante i prezzi dell’oro si mantengano al di sopra del supporto critico di 2.000 dollari per oncia gli slanci rialzisti languono, tuttavia, una banca statunitense vede ancora la presenza di un potenziale rialzista molto ambizioso per il metallo giallo: a parlare, durante una recente intervista con la CNBC, è Aakash Doshi, responsabile della ricerca sulle materie prime di Citi per il Nord America, che spiega come, nei prossimi 12 - 18 mesi, le quotazioni del metallo prezioso per eccellenza potrebbero anche raggiungere i 3000 dollari per oncia.

Quello visto in precedenza, tuttavia, rappresenta non lo scenario base, ma quello maggiormente rialzista, in quanto, nello scenario base, nella seconda metà del 2024 la media di prezzo dell’oro si attesterebbe a 2.150 dollari per oncia con il raggiungimento di un nuovo massimo storico verso la fine dell’anno in corso.

Mentre molti analisti si aspettano che i prezzi dell’oro raggiungano livelli record quest’anno, l’istituzione con le prospettive più rialziste rimane Bank of America, poiché i suoi analisti affermano che il metallo giallo potrebbe raggiungere, nel 2024, i 2.400 dollari per oncia.

Doshi ha affermato che il più grande jolly nella sua prospettiva rialzista è la famelica domanda da parte delle banche centrali. Ha spiegato che un’accelerazione del trend di de-globalizzazione che sta spingendo le nazioni a diversificare lontano dagli Stati Uniti potrebbe portare a una crisi di fiducia per il biglietto verde e spingere le banche centrali a intensificare i loro acquisti di oro.

Doshi ha sottolineato che se le banche centrali raddoppiassero i loro acquisti di oro, rivaleggiarebbero con il mercato della gioielleria (attualmente il 50% della richiesta globale di oro) come fonte di domanda più significativa sul mercato.

Il mese scorso, il World Gold Council ha affermato che le banche centrali hanno acquistato oltre 1.000 tonnellate di oro nel 2023; il settore era a sole 45 tonnellate dal record di acquisti effettuati nel 2022. L’anno scorso, la Banca popolare cinese ha guidato il mercato dell’oro con i suoi acquisti. Gli analisti notano che le riserve auree della Cina rappresentano solo circa il 4% delle sue riserve totali, il che significa che c’è ampio spazio per crescere.

Il secondo fattore che potrebbe far salire i prezzi dell’oro di quasi il 50% rispetto ai prezzi attuali sarebbe una profonda recessione globale che costringerebbe la Federal Reserve ad allentare in modo aggressivo i tassi di interesse: “In questo caso non ci sarebbero freni: si scenderebbe non al 3%, ma all’1% o meno e questo ci porterebbe a 3000 dollari”, spiega Doshi che, tuttavia, sottolinea che una profonda recessione, in questo momento, è improbabile.

 

Fonte KitcoNews

Abbonamenti
per i segnali operativi
Commodity Report
Rispetto a chi fornisce i soliti "segnali di trading", CommoditiesTrading è l'unica ad offrirti un servizio unico e molto vantaggioso: IL COMMODITY ... leggi tutto

Questo sito non costituisce un’offerta o un impegno o un consiglio od una raccomandazione per l’acquisto di valori mobiliari. Le informazioni contenute in questo sito sono puramente indicative. In nessun caso COMMODITIES TRADING è responsabile dei danni che possono derivare dall’uso delle informazioni contenute in questo sito.

Le performance passate hanno molte limitazioni. Nessuna informazione nel sito vuol fare intendere che in futuro si potranno ottenere gli stessi profitti o perdite potenziali. Risultati completamente differenti da quelli presentati possono derivare ad esempio da modifiche strutturali del mercato, movimenti puntuali esplosivi e incontrollati del mercato, errori di sovradattamento del sistema ai dati. Le performance passate non sono indicazione né garanzia di performance future.

Il trading nei Futures è un’attività di investimento ad alto rischio per la quale è possibile perdere anche più del capitale depositato sul conto di trading. Entrando in questo sito si conferma di essere consapevoli dei rischi associati all’investimento in Futures.

La legge di riferimento per le informazioni contenute in questo sito è quella italiana. Eventuali persone che intendono utilizzare i nostri software dovranno verificare in autonomia e sotto la propria responsabilità le norme locali.
Tutti i diritti sono riservati © COMMODITIESTRADING ( è una divisione di Trading Media Company SRL ) - Aggiorna le preferenze cookies
Sito web realizzato da NapoliWeb S.r.l. | Web Agency Napoli