Il prezzo dell’oro ha terminato il 2021 al di sopra dei 1800 dollari per oncia e, secondo un analista di Credit Suisse, potrebbe esserci spazio per un ulteriore allungo nel 2022.
In un recente report redatto da Fahad Tariq, analista specializzato in metalli preziosi presso l’istituto di credito, si evidenzia un certo ottimismo in relazione ai prezzi dell’oro nonostante la presenza di una Federal Reserve pronta ad aumentare i tassi di interesse nel corso di questo anno appena iniziato, tuttavia, la banca non si aspetta che i prezzi dell'oro si mantengano al di sopra dei livelli pre-pandemia a lungo termine.
Secondo Tariq, i prezzi dell’oro si attesteranno ad una media di 1850 dollari, nel 2022, ma, guardando al 2023, le attese sono ben più cupe con l’analista che prevede una prima discesa a 1600 dollari per oncia a cui farà seguito un nuovo calo a ridosso dei 1400 dollari per oncia.
Tariq afferma che gli elementi che più influiranno sul prezzo dell’oro saranno gli aumento dei tassi di interesse da parte della Fed e la pressione inflazionistica: “Per quanto concerne i tassi di interesse - spiega Tariq - il consensus è per una serie di aumenti da parte della Fed … ma vi è una elevata incertezza sull’entità reale dell’aumento a causa del debito nazionale a livelli record. I fattori di rischio per l’oro, secondo noi, includono una Fed più aggressiva, il ritorno all'inflazione normalizzata, l'effetto di sostituzione con le criptovalute e la persistente debolezza della domanda al dettaglio”.
Fonte KitcoNews