La sessione di ieri ha visto i prezzi dell’oro terminare gli scambi a quota 2.555 dollari per oncia ad un soffio dal massimo storico di 2.570 dollari registrato nella giornata del 20 agosto 2024, un rafforzamento imputabile ai segnali accomodanti trasmessi al mercato dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ed alla domanda di bene rifugio derivante dall’elevato rischio geopolitico legato alla delicata situazione in Medio Oriente.
Grafico Tradingview
Peter A. Grant, vicepresidente e senior strategist settore metalli presso Zaner Metals, ha sottolineato come la richiesta di oro si sia notevolmente rafforzata dopo il discorso di Powell e dopo il lancio di centinaia tra razzi e droni su Israele da parte del gruppo terroristico hezbollah nella giornata di domenica; sempre Grant individua un target medio termine per l’oro a quota 2.597 dollari per oncia.
Venerdì Powell ha approvato un imminente inizio di tagli dei tassi, affermando che un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro non sarebbe gradito.
I trader hanno pienamente scontato un taglio per il mese prossimo, con una probabilità del 69,5% di una riduzione di 25 punti base (bp) e una probabilità del 30,5% di un taglio di 50 bp, secondo il CME FedWatch.
Di rilievo anche la richiesta da parte delle banche centrali, con gli operatori di settore che affermano come questa si mostri elevata anche in assenza della Cina.
Fonte Reuters