Anche se la Federal Reserve e le altre banche centrali dovessero continuare ad inasprire la politica monetaria, i prezzi dell’oro hanno ancora spazio per salire: questo il commento di Joe Foster, portfolio manager, e Imaru Casanova, vice portfolio manager di Van Eck.
Casanova e Foster hanno affermato che, sebbene la Federal Reserve stia cercando di aumentare in modo aggressivo i tassi di interesse quest'anno, inclusi due aumenti di 50 punti base nei prossimi due incontri, l'aumento dell'inflazione continuerà a mantenere bassi i tassi di interesse reali per tutto il 2022.
I mercati si aspettano che la Federal Reserve possa essere ancora più aggressiva di quanto suggerito nel verbale della riunione di politica monetaria di marzo, un aspettativa confermata dal CME FedWatch che evidenzia come il mercato stia scontando un aumento dei tassi di interesse pari al 3% entro la fine dell’anno.
Allo stesso tempo, le pressioni inflazionistiche continuano a crescere: martedì l'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti ha mostrato che l'inflazione annuale è aumentata dell'8,5% a marzo, battendo le aspettative degli economisti, mentre i prezzi dell’oro continuavano la loro ascesa portandosi ai livelli più elevati delle ultime quattro settimane: nel momento in cui queste righe sono scritte (mercoledì 13 aprile 2022 alle ore 17.05) l’oro scambia a quota 1983,5 dollari per oncia.

"La Fed deve navigare in acque agitate, rese ancora più difficili dalla guerra in corso. Deve essere sufficientemente aggressiva da avere una reale possibilità di combattere l'inflazione, ma attenta a non lanciare l'economia in una recessione - spiegano Casanova e Foster - in termini di rendimento medio, l'oro ha sovraperformato le azioni statunitensi ed il dollaro USA nei sei mesi e nei dodici mesi successivi al primo aumento del ciclo, anche anche se ha sottoperformato nei mesi precedenti”.
Foster e Casanova hanno affermato che l'oro continua a ricevere supporto dal conflitto in Ucraina con le sanzioni occidentali alla Russia che potrebbero avere un impatto sulle riserve della banca centrale globale mentre le nazioni si diversificano lontano dal dollaro USA: “Secondo BGM Group, l'oro rappresenta meno dell'1% delle attività finanziarie globali e una percentuale relativamente piccola delle riserve totali di diverse grandi economie - spiegano gli analisti - un aumento relativamente piccolo della percentuale delle attività finanziarie globali allocate all’oro tra l’1% o poco meno ed il 2% potrebbe raddoppiare la domanda e, con essa, il prezzo dell’oro".
Fonte KitcoNews