Per la prima volta l’oro ha posto fine agli scambi nettamente al di sopra dei 2600 dollari per oncia, continuando il rally indotto dalle attese di mercato in merito ad ulteriori tagli di interesse da parte della Federal Reserve e dalle crescenti tensioni in Medio Oriente; nel dettaglio, l’oro ha terminato la passata ottava in crescita dell’1,2% a quota 2646 dollari per oncia.
Grafico Tradingview
Il recente rally è diretta conseguenza dell’intervento della Federal Reserve, come abbiano visto, con la banca centrale che ha ridotto di mezzo punto percentuale i tassi di interesse.
Nel 2024 i prezzi del bene rifugio per eccellenza sono aumentati del 27%, il più grande incremento dal 2010 ad oggi, con gli investitori che si sono riversati sul lingotto al fine di proteggersi dall’incertezza dilagante che deriva - anche - dal protrarsi di conflitti come quello in Medio Oriente.
A breve termine, tuttavia, il rally del lingotto potrebbe interrompersi, spiegano alcuni analisti, nonostante la pressione in acquisto, seppur ridotta, potrebbe rivelarsi una parte ancora presente nel mercato, nonostante manchino chiari segnali sia da parte degli ETF che dagli acquirenti di prodotto fisico, in quanto i prezzi elevati hanno limitato la richiesta al dettaglio dei principali consumatori mondiali, ovvero Cina ed India.
Altri picchi di prezzo sono ritenuti possibili, in quanto la tensione geopolitica potrebbe rivelarsi un elemento in grado di sostenere la domanda di metallo giallo nella veste di bene rifugio.
Fonte Reuters