I prezzi dell’oro si trovano in una fase di stallo, con gli investitori che attendono notizie più precise in merito ai dati economici USA di prossima diffusione che potrebbero influenzare le decisioni della Federal Reserve in tema di tassi di interesse; trepidante attesa anche per le decisioni del neo eletto presidente USA Donald Trump, che prenderà le redini del paese nella giornata del 20 gennaio 2025.
L’oro ha terminato la sessione del 31 dicembre 2024 a quota 2.641 dollari per oncia, recuperando, con un incremento giornaliero dello 0,8%, le perdite della precedente sessione.
Grafico Tradingview
Gli analisti non si sono lasciati intimorire dalla scarsa attività che imputano agli scambi ridotti tipici dei periodi festivi ed alla tradizionale “sistemazione” dei portafogli di fine anno.
Si prevede che le tensioni geopolitiche rimarranno elevate, con le banche centrali che continueranno ad acquistare oro, mentre la situazione del debito degli Stati Uniti probabilmente peggiorerà e il deficit aumenterà sotto l'amministrazione Trump, alimentando la domanda di rifugio sicuro per il metallo.
L'oro è aumentato di quasi il 27% quest'anno, raggiungendo un massimo storico di 2.790 dollari per oncia nella giornata del 31 ottobre 2024, con gli investitori che si sono riversati sul prodotto nella veste di bene rifugio.
L'anticipazione di importanti cambiamenti di politica statunitense nel 2025, tra cui potenziali tariffe, deregolamentazione e modifiche fiscali, è cresciuta mentre Trump si prepara a entrare in carica a gennaio.
All'inizio di questo mese, il presidente della Fed Jerome Powell ha segnalato una posizione cauta su ulteriori tagli dei tassi dopo aver effettuato una riduzione di un quarto di punto, in linea con le aspettative del mercato. Una serie di dati economici statunitensi di imminente divulgazione aiuterà gli investitori a comprendere la reale situazione dell’economia a stelle e strisce.
Fonte Reuters