Nel mese di marzo le esportazioni di petrolio dell’Arabia Saudita si sono attestate, secondo i dati ufficiali, a quota 7,23 milioni di barili giornalieri in marcato calo, circa l’1%, rispetto ai 7,3 milioni di barili giornalieri spediti nel mese di febbraio.
Sul fronte della produzione, l’Arabia Saudita, che si conferma come il maggior esportatore mondiale di greggio, mostra un incremento, con l’output di petrolio relativo al mese di marzo che si attesta a quota 10,3 milioni di barili giornalieri ai livelli più elevati in due anni (10,22 milioni di barili giornalieri la produzione di petrolio nel mese di febbraio).
L’Arabia Saudita persiste nel perseguire un aumento della capacità produttiva di petrolio che, tra il 2026 ed il 2027, potrebbe subire un incremento di oltre 1 milione di barili giornalieri a più di 13 milioni di barili giornalieri (fonte, ministero dell’energia saudita).
La produzione delle raffinerie di greggio saudite è aumentata di 0,267 milioni i barili giornalieri ad un totale di 2,77 milioni di barili giornalieri, nel mese di marzo, a fronte di un aumento di 44000 barili giornalieri nell’utilizzo di petrolio ad un totale di 335000 barili giornalieri.
Il paese ha registrato un avanzo di bilancio di 15,33 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2022, ha affermato il ministero delle finanze, sostenuto da un aumento del 58% delle entrate petrolifere favorito dal forte aumento dei prezzi del barile.
I dati mensili sulle esportazioni provengono da Riyadh ed altri membri OPEC che inviano gli stessi alla JODI (Joint Organizations Data Initiative).
Fonte Reuters