La Nigeria prevede di aumentare la produzione di petrolio giornaliera sino a portarla a ridosso della quota OPEC+ richiesta nel giro di due settimane, con le autorità locali che sembrano pronte a riaprire i pozzi attualmente chiusi al fine di proteggerli dalle bande criminali che imperversano nell’area.
Nel dettaglio, la Nigeria - maggior produttore africano di petrolio - prevede di aumentare la produzione ad 1,6 milioni di barili di greggio al giorno, ha affermato il ministro delle finanze Zainab Ahmed durante un'intervista rilasciata a Bloomberg TV: “Siamo molto fiduciosi di poter raggiungere la nostra quota OPEC di 1,6 milioni di barili al giorno in un lasso di tempo che va da due giorni a due settimane” (Zainab Ahmed).
Gli analisti spiegano, tuttavia, che il ministro potrebbe essersi espresso in modo errato, in quanto la quota OPEC+ assegnata alla Nigeria ammonta attualmente ad 1,735 milioni di barili giornalieri e salirà ad 1,753 milioni di barili giornalieri a partire dal primo maggio; l’ufficio del ministro non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla questione.
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Nonostante l’aumento dei prezzi del petrolio conseguente allo scoppio dei disordini in Ucraina, la Nigeria ha incontrato molte difficoltà nell’innalzare la produzione di petrolio ai livelli richiesti dalla OPEC+; le vendite di petrolio rappresentano il maggior reddito in valuta estera della nazione e la sua incapacità di raggiungere gli obiettivi di produzione, evidenzia che la Nigeria, che ha anche sofferto di una carenza di dollari, sta perdendo un'opportunità per rafforzare le riserve estere: “Le autorità di sicurezza hanno lavorato molto e abbiamo visto aumentare la produzione - spiega il ministro delle finanze - nell’ultimo mese siamo scesi fino ad 1,2 milioni di barili giornalieri ma, ora, alcuni pozzi in precedenza chiusi per gli atti criminali saranno o sono già stati riaperti”.
Fonte Bloomberg