Benvenuti su Commodities Trading
Vai alla tua area riservata   Accedi | Hai dimenticato la password?
Il primo portale italiano per il trading sulle materie prime

spread trading | segnali operativi | opzioni su materie prime | corsi di trading


Petrolio: OPEC e dazi USA affondano il Brent



La Redazione Articolo pubblicato il 05/03/2025 09:00:00
L'amministrazione Trump ha affermato martedì che avrebbe posto fine a una licenza che gli Stati Uniti hanno concesso al produttore di petrolio statunitense Chevron per operare in Venezuela


I prezzi del petrolio Brent si attestano ai livelli più bassi degli ultimi sei mesi con il mercato che risulta intimorito dall’aumento di produzione da parte della OPEC+ previsto ad aprile in un contesto ove la pressione ribassista risulta esacerbata dai dazi USA su Canada, Messico e Cina, nonché dai dazi di ritorsione di Pechino: nel dettaglio, i future sul Brent hanno terminato la sessione di ieri a quota 71,04 dollari per barile, dopo aver registrato un minimo intraday di 69,75 dollari per barile, livello più basso da settembre 2023.




Grafico Tradingview

L’OPEC+ ha deciso di procedere con un aumento pianificato della produzione di petrolio, nel mese di aprile, di 138.000 barili al giorno, il primo dal 2022.

La mossa ha colto di sorpresa il mercato, ha affermato Bjarne Schieldrop, analista capo delle materie prime presso SEB: ”Il cambiamento nella strategia dell'OPEC sembra indicare che stiano dando priorità alla politica rispetto al prezzo. Questa politica è probabilmente collegata ai traffici di Donald Trump", ha affermato Schieldrop, riferendosi alle richieste del presidente degli Stati Uniti di prezzi del petrolio più bassi.

I dazi statunitensi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico sono entrati in vigore, con dazi del 10% sull'energia canadese, mentre i dazi sulle importazioni di beni cinesi sono stati aumentati dal 10% al 20%.

Gli analisti prevedono che i dazi freneranno l'attività economica e la domanda di energia, pesando sui prezzi del petrolio. Con l'entrata in vigore delle tariffe statunitensi martedì, la Cina ha prontamente reagito, annunciando aumenti del 10-15% sulle imposte sulle importazioni che coprono una gamma di prodotti agricoli e alimentari americani, e sottoponendo anche 25 aziende statunitensi a restrizioni sulle esportazioni e sugli investimenti.

Inoltre, alcune tensioni geopolitiche si sono attenuate dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha dichiarato martedì di essersi rammaricato dello straordinario scontro della scorsa settimana nello Studio Ovale con Donald Trump, aggiungendo che Kiev era pronta a sedersi al tavolo delle trattative il prima possibile.

La dichiarazione arriva dopo che Trump ha deciso di sospendere tutti gli aiuti militari statunitensi all'Ucraina. La mossa è seguita a un rapporto della Reuters secondo cui la Casa Bianca ha chiesto ai dipartimenti di Stato e del Tesoro di stilare un elenco di sanzioni che potrebbero essere allentate affinché i funzionari statunitensi ne discutano durante i colloqui con Mosca.

La revoca delle sanzioni potrebbe portare più petrolio russo sul mercato ma, lunedì, gli analisti di Goldman Sachs hanno affermato che i flussi di petrolio della Russia erano più limitati dal suo obiettivo di produzione OPEC+ che dalle sanzioni.

La banca ha anche affermato che un'offerta di greggio superiore alle attese e una stretta della domanda dovuta a un'attività economica statunitense più debole e all'escalation tariffaria hanno posto rischi al ribasso per le previsioni sui prezzi del petrolio.

Anche la domanda cinese è in calo, con un periodo di manutenzione delle raffinerie incombente, ha affermato Josh Callaghan, responsabile dei derivati ​​del greggio presso Arrow Energy Markets.

L'amministrazione Trump ha affermato martedì che avrebbe posto fine a una licenza che gli Stati Uniti hanno concesso al produttore di petrolio statunitense Chevron per operare in Venezuela ed esportare il suo petrolio, dopo che Washington ha accusato il presidente Nicolas Maduro di non aver fatto progressi sulle riforme elettorali e sui rimpatri dei migranti.


Fonte Reuters



Abbonamenti
per i segnali operativi
Commodity Report
Rispetto a chi fornisce i soliti "segnali di trading", CommoditiesTrading è l'unica ad offrirti un servizio unico e molto vantaggioso: IL COMMODITY ... leggi tutto

Questo sito non costituisce un’offerta o un impegno o un consiglio od una raccomandazione per l’acquisto di valori mobiliari. Le informazioni contenute in questo sito sono puramente indicative. In nessun caso COMMODITIES TRADING è responsabile dei danni che possono derivare dall’uso delle informazioni contenute in questo sito.

Le performance passate hanno molte limitazioni. Nessuna informazione nel sito vuol fare intendere che in futuro si potranno ottenere gli stessi profitti o perdite potenziali. Risultati completamente differenti da quelli presentati possono derivare ad esempio da modifiche strutturali del mercato, movimenti puntuali esplosivi e incontrollati del mercato, errori di sovradattamento del sistema ai dati. Le performance passate non sono indicazione né garanzia di performance future.

Il trading nei Futures è un’attività di investimento ad alto rischio per la quale è possibile perdere anche più del capitale depositato sul conto di trading. Entrando in questo sito si conferma di essere consapevoli dei rischi associati all’investimento in Futures.

La legge di riferimento per le informazioni contenute in questo sito è quella italiana. Eventuali persone che intendono utilizzare i nostri software dovranno verificare in autonomia e sotto la propria responsabilità le norme locali.
Tutti i diritti sono riservati © COMMODITIESTRADING ( è una divisione di Trading Media Company SRL ) - Aggiorna le preferenze cookies
Sito web realizzato da NapoliWeb S.r.l. | Web Agency Napoli