Nella sessione di ieri i prezzi del petrolio si sono mossi in territorio negativo dopo che il governo degli Stati Uniti ha rivisto al ribasso una serie di statistiche sull'occupazione attentamente osservate dagli investitori, dati che mostrano come l’aumento dei posti di lavoro sia stato meno marcato, complessivamente, rispetto a quanto riportato in precedenza; la stima del governo statunitense per l'occupazione totale per il periodo da aprile 2023 a marzo 2024 è stata abbassata di 818.000. In questo contesto, il prezzo del WTI è diminuito del’’1,69% terminando gli scambi a 72 dollari per barile.
Grafico Tradingview
"Il mercato sta ora passando dal valutare un'economia più forte a un potenziale hard landing - spiega Phil Flynn, analista di Price Futures Group - motivo per cui i prezzi del petrolio sono riluttanti a salire”.
I dati rivisti sui posti di lavoro hanno compensato il sostegno di un calo delle scorte di petrolio degli Stati Uniti e i verbali recentemente pubblicati dalla Federal Reserve indicano un probabile taglio dei tassi a settembre.
Le scorte di greggio, benzina e distillati degli Stati Uniti sono diminuite nella settimana conclusasi il 16 agosto, ha affermato mercoledì l'Energy Information Administration (EIA), con il petrolio stoccato che diminuisce di 4,6 milioni di barili a 426 milioni di barili nella settimana, ha affermato l'EIA, superando le aspettative degli analisti in un sondaggio Reuters per un calo di 2,7 milioni di barili.
Fonte Reuters