L'India, il secondo produttore mondiale di zucchero e uno dei principali esportatori negli ultimi anni, avrà probabilmente un ruolo minore nel mercato delle esportazioni, in futuro, e questo a causa dell’espandersi del programma governativo avente come oggetto l’etanolo: questo è quanto si evince dal rapporto Asia Biofuel Outlook, prodotto dalla società di ricerca BMI, un'unità di Fitch Solutions.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, i tecnici spiegano come la volontà dell’India di aumentare la miscelazione di etanolo nella benzina volta sostanzialmente a ridurre i costi derivanti dall’importazione di prodotti petroliferi ridicendo al contempo le emissioni dannose sia un elemento che sosterrà a lungo le quotazioni dello zucchero sulla piazza globale.
BMI afferma che attualmente c'è un rapido sviluppo di capacità aggiuntiva per la produzione di etanolo in India, dove il biocarburante è prodotto principalmente dalla canna da zucchero.
Man mano che più impianti di etanolo inizieranno la produzione, una parte maggiore del raccolto di canna da zucchero del paese verrà utilizzata per produrre il combustibile, limitando la quantità di zucchero che verrà prodotta.
Secondo il Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti (USDA), la miscelazione di etanolo in India ha raggiunto l'11,5%, mentre l'obiettivo del governo del paese è di raggiungere il 20% entro il 2025. Il rapporto afferma che, sebbene sia dubbio che l'India sarà in grado di raggiungere questo obiettivo entro il 2025, il programma limiterà le esportazioni di materie prime utilizzate nella produzione di etanolo.
BMI ha osservato che anche l'Indonesia sta tornando a un programma di miscelazione di etanolo con un tasso del 5% inizialmente e un obiettivo per arrivare al 10% entro il 2030.
La società di ricerca ha affermato che il paese avrebbe bisogno di aumentare drasticamente la piantagione di canna da zucchero per raggiungere tale obiettivo, e probabilmente avrebbe bisogno di importare etanolo per farlo.
L'Indonesia non è un esportatore regolare di zucchero, quindi BMI afferma che il programma non fornirebbe probabilmente un ulteriore supporto ai prezzi globali dello zucchero.
Fonte Reuters