I dati relativi ai prezzi alla produzione negli USA si sono rivelati più alti del previsto, ma questo non ha avuto un impatto di rilievo sul mercato dell’oro e gli analisti sono alla ricerca di un eventuale frigger in grado di riportare il metallo giallo a ridosso dei massimi storici con le quotazioni del lingotto che, ai livelli attuali, si presentano al di sotto di tale soglia di pochi punti percentuale, con il prodotto che passa di mano a 2415 dollari per oncia a fronte di un massimo a 2454 dollari per oncia.
Grafico Ttradingview
Anche se l’indice dei prezzi alla produzione di venerdì ha tolto slancio all’oro, il metallo prezioso è riuscito a mantenere un supporto critico a 2.400 dollari l’oncia e, per alcuni analisti, questa è una forte indicazione che la fase di consolidamento dell’oro sta volgendo al termine.
Lo slancio rialzista dell’oro trova sostegno nei commenti relativamente accomodanti rilasciati dalla Federal Reserve e, più in generale, dai dati relativi all’inflazione che, complessivamente, aumenta al ritmo più contenuto da aprile 2021, nonostante Jerome Powell, presidente Fed, abbia affermato che l’inflazione non è l’unico problema da affrontare.
Robert Minter, direttore della strategia ETF presso Aberdeen, ha aggiunto che con un mercato del lavoro in rallentamento, la Fed deve agire ora senza protrarre eccessivamente la strategia attendista, ragion per cui - sempre secondo Minter - vi sono buone possibilità per un taglio dei tassi a settembre, soprattutto in virt+ dei problemi all’economia che potrebbero derivare da un mercato del lavoro depresso; stando al FedWarch la possibilità di un taglio dei tassi a settembre è pari al 90%. L’opinione di Mister è condivisa da Naeem Aslam, Chief Investment Strategist presso Zaye Capital Markets, che spiega come nessuno dei dati di prossima divulgazione sia in grado di modificare sostanzialmente il percorso dell’oro, e da Carsten Fritsch, analista specializzata in materie prime presso Commerzbank, che indica una possibilità concreta per un ritorno ai massimi storici per il prezzo dell’oro.
L’attenzione degli investitori è puntata anche sulla BCE che, secondo l’opinione comune, dovrebbe mantenere i tassi invariati dopo il taglio di giugno e, nel dettaglio, in questo senso si cercano indicazioni per una possibile ulteriore riduzione dei tassi nel mese di settembre (il World Gold Council ha notato che la domanda di investimenti in Europa è aumentata il mese scorso, in concomitanza con il taglio dei tassi).
Fonte KitcoNews