I commenti rilasciati dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, hanno sostenuto i prezzi dell’oro che, attestandosi a ridosso dei 2.450 dollari per oncia nella sessione di ieri, si portano ad un passo dal registrare nuovi massimi storici con gli investitori focalizzati sui dati in arrivo a mercato al fine di ottenere indicazioni in termini di politica monetaria.
Powell ha affermato che i dati relativi all’inflazione nel secondo trimestre 2024 aumentano la fiducia del mercato con il ritmo di aumento dei prezzi che torna ad essere sostenibile.
Grafico Tradingview
L’oro ha toccato nuovi massimi in aprile e maggio per poi tornare a scendere nel mese di giugno, quando le attese per un taglio dei tassi di interesse si sono rivelate vane insieme ad una domanda di prodotto fisico indebolita dai prezzi elevati raggiunti dal lingotto ma, nel mese di luglio, il rinnovarsi delle attese per una riduzione dei tassi a settembre ha nuovamente sostenuto il metallo giallo: "L'incertezza attorno al modello di attesa prolungata per i tagli dei tassi di interesse negli Stati Uniti potrebbe portare a un terzo trimestre debole per il metallo prima che un rally prenda ritmo per portare l'oro a un nuovo massimo", ha affermato Nitesh Shah, strategist settore materie prime presso WisdomTree.
I modelli WisdomTree indicano che l’oro era sopravvalutato del 7% alla fine di giugno, suggerendo la possibilità di un calo delle quotazioni. Gli acquisti da parte delle banche centrali, una categoria cruciale della domanda, si sono raffreddati negli ultimi mesi, a causa della mancanza di acquisti da parte della banca centrale cinese, tuttavia, con l’avvicinarsi dei tagli dei tassi, gli ETF aventi l’oro come sottostante hanno ripreso gli acquisti dopo diversi anni di deflussi.
Secondo il World Gold Council, la scorsa settimana gli ETF sull'oro, che immagazzinano lingotti per gli investitori, hanno registrato afflussi di 0,5 miliardi di dollari, ovvero 7,6 tonnellate.
Fonte Reuters