Il report settimanale di Baker Hughes indica che, nella settimana terminata il 17 maggio, le aziende statunitensi del settore Energy hanno incrementato il numero di piattaforme dedicate a petrolio e gas naturale per la prima volta in quattro settimane; nel dettaglio, il conteggio effettuato dalla società di servizi mostra che il numero di piattaforme operative è aumentato di una unità a quota 604. Il piccolo incremento in oggetto, tuttavia, non inverte quella che è una situazione all’insegna della depressione, n quanto il numero di rig attivi, agli attuali livelli, si presenta inferiore del 16% (circa 116 unità in totale) rispetto allo stesso periodo nel corso del 2023.
Il dettaglio per settore mostra che le piattaforme dedicate al greggio sono aumentate di una unità ad un totale di 497, mentre quelle destinate al gas naturale sono rimaste invariate ad un totale di 103 unità.
Il numero delle piattaforme petrolifere e del gas è diminuito di circa il 20% nel 2023 dopo essere aumentato del 33% nel 2022 e del 67% nel 2021, a causa del calo dei prezzi del petrolio e del gas, dell’aumento dei costi di manodopera e attrezzature dovuto all’impennata dell’inflazione e poiché le aziende si sono concentrate sui pagamenti debito e aumentare i rendimenti per gli azionisti invece di aumentare la produzione.
La produzione di petrolio dalle principali regioni produttrici di shale oil a giugno aumenterà al livello più elevato in sei mesi, mentre la produzione di gas nei grandi bacini shale scenderà al minimo di cinque mesi, ha affermato la US Energy Information Administration (EIA) nel mensile Drilling Productivity report.
La produzione shale, che rappresenta circa tre quarti della produzione petrolifera totale degli Stati Uniti, è in aumento grazie al miglioramento della produttività dei pozzi. Si prevede che la produzione per nuovo impianto nel Permian basin, a cavallo tra il Texas occidentale e il Nuovo Messico, raggiungerà, a giugno, la produzione mensile più alta per impianto da novembre 2021.
Fonte Reuters