Il raccolto di mais dell’Argentina è già stato previsto in forte calo a causa di malattie tipiche del prodotto ed è probabile che giungeranno a mercato ulteriori e significative revisioni a ribasso: questo è quanto dichiara un analista attivo presso la borsa merci di Rosario, che spiega come in prima battuta il raccolto di mais dell’argentina fosse atteso a livelli record mentre, a partire dal mese di marzo, sia stato attinto da una epidemia senza precedenti che ha portato la borsa a tagliare le sue previsioni di 6,5 milioni di tonnellate a 50,5 milioni di tonnellate la settimana scorsa.
La malattia in oggetto è portata dalle cicaline, insetti la cui popolazione tende a diffondersi in condizioni calde e secche. Gli operatori di settore sottolineano come questa epidemia abbia pesantemente danneggiato il raccolto che, allo stato attuale, risulta completo al 15,3%; sempre gli operatori evidenziano come molto probabilmente si paleseranno ulteriori perdite.
Gli operatori hanno affermato che nelle province settentrionali più colpite come Chaco, Santiago del Estero e Tucumán, le perdite causate dalla malattia oscillavano tra il 40% e il 50%, quando normalmente la cifra raggiungeva solo il 5% nel peggiore dei casi ed hanno aggiunto che la malattia si è palesata anche in zone dove tradizionalmente non si manifesta.
In risposta all’epidemia, il governo ha annunciato la scorsa settimana che stava accelerando le procedure di approvazione per due prodotti insetticidi raccomandati per combattere la malattia, anche se l’intervento, con tutte le probabilità, sarà implementato troppo tardi per sortire effetti positivi sul raccolto in corso.
Un altro fattore che determinerà l'andamento dell'epidemia è l'arrivo delle basse temperature, perché l'insetto non può resistere a temperature inferiori a 4 gradi Celsius, tuttavia, gli scienziati dell’Università di Buenos Aires (UBA) hanno affermato che non è previsto un rapido calo delle temperature nel nord dell’Argentina, dove si sono verificati i peggiori focolai.
Fonte Reuters